Lunedì 05 maggio, primo giorno di campagna elettorale: arrivo in facoltà alle 09:30, contento che inizi la mia prima campagna elettorale da candidato, e ottima occasione (ma non unica) per R.U.A. per mostrare le proprie proposte concrete per gli studenti e per l’Ateneo. Abbiamo stilato un buon programma, completo, partecipato, frutto di mesi (e d’anni) di lavoro e di discussione.
Il buongiorno però si vede dal mattino: infatti, intravedo subito una rappresentante studenti, di nuovo candidata questo anno – sempre in quota S.O./C.L.- attaccare enormi cartelloni elettorali millantanti 3, 4 loro ‘successi’ – in realtà nient’altro che mere azioni amministrative, niente di più.
Mi rivolgo direttamente a questa ragazza spiegandole pacatamente ma con tono deciso che il regolamento per la propaganda elettorale istituisce nel Dipartimento di Scienze Umane come spazi semplicemente le due bacheche situate nell’aula caffé; le confesso le mie perplessità, da lei condivise, sul fatto che sono spazi eccessivamente esigui.
Da qui in poi però emergono le abissali divergenze tra un militante R.U.A. (come sono io) e un’aderente a S.O. (vale a dire lei): infatti, mi propone subito il subdolo patto di darsi all’anarchica affissione, in barba ad ogni regolamento stilato dai Responsabili delle Strutture, e senza alcun rispetto verso gli altri candidati, e lo stesso edificio (luogo di tutti).
Rifiutando quindi la sua proposta, illegittima e da inciucio, le propongo, già incazzato, di risolvere la questione andando davanti allo stesso Responsabile degli spazi elettorali: in modo ancor più spudorato la suddetta candidata S.O. si permette di criticare con tono servile la scelta degli spazi, e chiede in quanto Rappresentante degli Studenti ad un importante dirigente dell’ateneo…nientemeno che annullare de facto un regolamento ufficiale!!
Non posso che ghignarmela per l’ennesima figura di merda di S.O. davanti ad un importante dirigente (nonché docente), che chiaramente appoggia la mia posizione; ma in realtà lo sconforto è grande, perché colei che in teoria dovrebbe rappresentare tutti gli studenti ha dimostrato pubblicamente di fregarsene di ogni minima regola e di ogni forma di rispetto verso i responsabili della nostra Facoltà.
I megamanifesti verranno dalla stessa ragazza tolti dagli spazi abusivi e uno verrà attaccato (ingombrante) nella bacheca preposta. Una prima (triste) vittoria per R.U.A.
I giorni successivi (martedì 06, mercoledì 07, giovedì 08) saranno in ogni caso tranquilli, dato il divieto di fare banchetti in facoltà. In questo modo almeno quelli di S.O. ci hanno risparmiato i loro banchetti da fiera a base d’adesivi, caramelle e gelati (v. campagne elettorali 2006 e 2007). Al loro posto, comunque, hanno appoggiato in giro vuoti volantini elettorali.
Venerdì 09 maggio: ha inizio la tragedia. Compaiono volantini e locandine propagandanti una festa di S.O. che si svolgerà la sera di lunedì 12 maggio al Darsena City; l’avvenimento viene pubblicizzato abusando della mail degli studenti (quella su unife.it). E’ però inutile far notare questo: la festa non è elettorale, ci dicono. Anche un bambino però può comprendere che un’associazione come S.O. per concludere la propria campagna elettorale fa una festa propagandistica l’ultimo giorno, cosa legittima, ma illegittimo è usare uno strumento di tutti come la mail di unife.it per farsi sporca pubblicità.
Lunedì 12 maggio, ultimo giorno di campagna elettorale: mi presento con qualche altro militante e simpatizzante R.U.A. alla famosa festa (non) elettorale, per appurare la serietà degli studenti di S.O. Stupida musica e megaschermo che di continuo mostra video elettorali con i nomi, le facce dei candidati, oltre a patetici slogan e scritte inneggianti al voto per i loro candidati. Una capetta chiama i suoi candidati sul palco con uno stile tra dj house e speaker di una partita di football americano. Aiuto!!! Voglio scappare !!! È questa la loro tanto decantata serietà politica ?!
Allora, dato che è una festa per gli studenti, noi di R.U.A. ne approfittiamo per fare un po’ di volantinaggio elettorale, cosa non vietata da nessuna regola né dogma divino…ci viene chiaramente risposto che non possiamo, non capendo perché, dato che consideriamo giusto che gli studenti (ad una loro festa) si informino nel modo più completo possibile su tutte le proposte elettorali in campo! La festa finirà con qualche rissa tra ubriachi (forse nessuno di S.O., sicuramente nessuno di R.U.A.), degna fine di un avvenimento inutile ed ipocrita.
14 maggio 2008, giorno delle elezioni: mi sveglio di buon’ora già carico per il grande giorno. E già dopo poco mi tocca di nuovo constatare la loro tanto sfacciata quanto vigliacca mancanza di serietà e dignità: si sono infatti appostati/e in 4 o 5 circa davanti all’entrata della Facoltà e della Segreteria Generale, dov’è stato situato il seggio. La cosa a noi diffidenti comunisti di R.U.A. ci puzza subito e con finta indifferenza li seguiamo per controllare che non facciano propaganda (cosa vietata il giorno delle elezioni, e quello precedente), e che quindi le elezioni si svolgano in modo corretto e democratico. Ma non è così: 2, 3 persone (nostri amici o conoscenti) nel giro di poco tempo ci confessano spontaneamente di esser stati fermati dai ragazzi di S.O. (tra i quali la ragazza candidata – v. lunedì 05 maggio), i quali consigliavano i nomi da votare…!!
Chiedo chiarimenti a quest’ultima, ma la sincerità e la dignità non appartengono a questi individui. Allora continuiamo a controllare e, chissà perché!, ogni volta che ci avviamo verso di loro, sempre con calma e rimanendo abbastanza distanti, dopo pochi minuti (o addirittura a volte istanti!) ‘sti vigliacchi si allontanano…!
La giornata trascorre così, sempre sul chi-va-là. Mancava però la chicca finale: un mio amico viene criticato e minacciato violentemente di denuncia se non toglie un volantino, da lui stesso prodotto e sottoscritto, critico nei confronti del modo ottuso, prepotente e autoreferenziale di S.O. di fare politica. Un volantino normale, privo di simboli elettorali, di nomi di candidati, di indicazioni di voto: quindi niente di elettorale – come invece contestato subito da loro – ma una semplice espressione del diritto di parola di uno studente.
Ma a S.O. la critica e l’opinione altrui (tra l’altro ben documentata) danno fastidio, sono in quanto tali offensive, quindi inaccettabili.
15 maggio 2008, lo spoglio: è inutile dare giudizi sui risultati, quando a votare è il 2,85% degli studenti della Facoltà di Letter! (per la precisione, 74 studenti su 2605 totali…La più numerosa dell’Ateneo).
E quelli di S.O., sicuramente, canteranno vittoria, dimostrando la loro bassezza morale, la loro paradigmatica autoreferenzialità…(tra l’altro, il fatto che la suddetta rappresentante S.O. ha preso solo 25 voti, dimostra che fino ad ora non ha rappresentato nessuno).
Noi non festeggiamo, ma già pensiamo a come legittimare la nostra presenza nei vari Consigli (assemblee, referendum, questionari, miglioramento della comunicazione/ informazione, spazi studenteschi ecc.). Oggi lo sconforto è grande, è dato dal fatto che qualcosa nella nostra azione è fallito, è andato a vuoto; tutto ciò toglie ancor più fiducia nella categoria dello studente ‘umanista’ ferrarese, in barba ad ogni luogo comune tipo ‘lettere-facoltà-di-sinistra’! Lettere è più che altro una facoltà di intellettuali individualisti, di gente passiva, di passaggio. La triste realtà è che, per ora, la Facoltà di Lettere non è un luogo vero e proprio, ma solo un edificio nel quale si svolgono alcune funzioni.
Andrea Musacci.
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